FOGLIO LAPIS - DICEMBRE- 2024

 

Per la terza volta è stato applicato l'ICILS (International Computer and Information Literacy Study) che valuta le competenze digitali degli studenti di 34 Paesi. I risultati rivelano l'influsso dei disagi familiari e sociali

 

Centotrentamila studenti, età media tredici anni e mezzo, delle scuole secondarie di trentaquattro Paesi che sul variegato atlante geopolitico del mondo occupano posizioni assai diverse, fra le quali prevalgono sistemi ad elevato livello di scolarizzazione e di attenzione ai problemi della scuola. É questo il campione sul quale è stata compiuta per conto dell'IEA (International Education Agency) una ricerca ICILS (Internatonal Computer and Information Kiteracy Study) volta a stabilire e confrontare la qualità dell'alfabetizzazione digitale.

Dall'esito dell'indagine risultano, sullo sfondo della proverbiale attitudine dei ragazzi all'uso degli strumenti digitali, situazioni assai diverse sia in relazione alla diversità degli approcci educativi e soprattutto della disponibilità di risorse da destinare alla scuola, sia come conseguenza delle diversissime condizioni economiche e sociali delle famiglie. I Paesi europei registrano mediamente valori superiori alla media. La situazione è simile a quella fotografata da altre comparazioni internazionali sul rendimento scolastico, come l'indagine PISA (Programme for International Student Assessment) che ogni triennio viene condotta per conto dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

É dunque confermato una volta ancora che il principale freno allo sviluppo della personalità umana non è altro che la discriminazione economica e sociale. Nel caso dell'alfabetizzazione digitale indagata dall'IEA la condizione divisiva risiede nella disponibilità mancante o insuffifiente o comunque significativamente inferiore alla media di dispositivi elettronici nelle famiglie economicamente disagiate. Siamo infatti di fronte alla versione tecnologica del vecchio detto, secondo il quale dalle case senza libri non usciranno studenti in regola. Fortunatamente i giovani amano questi strumenti, e questo spesso favorisce il superamento della discriminzione.

                                                                  r. s.

 

 


                                                  

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