FOGLIO LAPIS - DICEMBRE- 2022

 

Breve storia di un'arma che durante la prima guerra mondiale colpì imparziale entrambe le parti in conflitto. Il rapporto madre-figlia e figlia-madre: l'opportunità di un ripensamento. E infine quella lettera che trasforma il mare in madre

 

La prima guerra mondiale inizierà il 28 luglio 1914. L’Italia entrerà in guerra il 24 Maggio 1915. L’Austria inizialmente unita all’Italia acquista mitragliatrici FIAT 14, le migliori! Passando dalla Triplice all’Intesa, le stesse mitragliatrici falceranno per due anni i soldati italiani. La FIAT 14, mitragliatrice italiana, sparava imparziale su Austriaci e Italiani … Sparando cantava:

“Io sono la guerra
Io sono il campo di battaglia
Il cannone che disintegra e il palazzo disintegrato
Il cecchino che ammazza e il nemico ammazzato
Dentro di me si spara
Nessuna porta per fuggire
Da anni per vivere fingo di essere morta”
MADRE PATRIA
A mia madre?

Non credo al nostro Grande Aggancio, non credo al legame della mia vita con la tua / non credo ai nostri due metalli fusi insieme, a quello che all’anagrafe ci lega. Non credo che ci sia un nesso tra il tuo travaglio e il mio. Tra il tuo partorire lo stesso giorno del mio apparire al mondo. Tu lavagna nera, io nome scritto in bianco con il gesso. Non ci ho creduto allora, cieca larva, e non ci credo adesso, cieca e vecchia. Siamo state due ladre. Di noi stesse ladre. Non credo al nostro essere madre e figlia, figlia e madre. Troppe distanze, troppe lontananze. Te lo ripeto: non credo al nostro nesso. A questo nostro strangolarci addosso. A questa catena di piombo che ci ha tirando in acque marce / Credo di essere nata altrove. Forse modellata nella creta, forse spuntata o sbocciata, forse ago di pineta. Forse pigolante in buie cove, forse esplosa, o scia di temporale, strato di roccia, scricchiolio di ramo calpestato, forse goccia. O addensata per umido fenomeno, forse nuvola, o scesa con la sera. Forse filata da bava di conchiglia. Certo non figlia.

Sempre divise: una di qua, l’altra al di là dell’orizzonte. Tu padrona delle chiavi della mia galera, io sospesa nella mia Io-no-sfera. Io non sono tua, tu non sei mai stata mia. Niente madre. Levati la d: se proprio sono figlia, se mi lascio catturare, allora mi ha partorito il mare.

 

                                                                  Filippo Nibbi

 

 


                                                  

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