I
due paesi collaborano da un quarto di secolo per migliorare
gli standard educativi. Nella metropoli di Mumbai e nel
circostante stato di Maharashtra si è appena concluso
un progetto destinato all'istruzione della prima infanzia
Non
è stata d'ostacolo per una fruttuosa collaborazione
in campo educativo, la sproporzione fra questi due paesi
asiatici. Da una parte il gigante indiano che ospita oltre
un miliardo di cittadini e presto, stando alle proiezioni
demografiche, supererà la Cina come stato più
popoloso del modo. Dall'altra la minuscola effervescente
città-stato, con i suoi cinque milioni e seicentomila
abitanti stipati nel piccolo arcipelago, dove la densità
umana è di poco inferiore alle ottomila persone per
chilometro quadrato (circa 400 quella indiana, cioé
ve nti volte meno).
Fra
il gigante geopolitico e la piccola città-stato c'è
una distanza abissale nei grandi numeri dell'economia. Il
prodotto interno lordo nomìnale pro capite sfiora
gli ottantamila dollari a Singapore, ma è al di sotto
dei 2500 in India. Ma come dicevamo questo confronto asimmetrico
non mina l'amicizia fra i due paesi e la loro collaborazione
in molti settori. Non a caso molti degli abitanti di Singapore
sono di origine indiana, infatti il tamil è una delle
lingue ufficiali della piccola repubblica. India e Singapore
collaborano in particolare in campo educativo da oltre un
quarto di secolo, ed è di questi giorni il coronamento,
di cui riferisce il quotidiano Times of India di New Delhi,
di un progetto quinquennale destinato alla metropoli di
Mumbai, che fra l'altro ha una popolazione più che
doppia rispetto all'intero stato di Singapore.
Scopo
del progetto, portato avanti a partire dal 2017 da educatori
indisni e di Singapore, era la ricerca dei modi per rilanciare
il curriculum educativo della prima infanzia. Si tattava
insomma, operando nell'organizzazione scolastica, di migliorare
gli standard educativi delle classi primarie. Incaricati
da una fondazione di Singapore e da un'associazione no profit
locale, una trentina di specialisti venuti dalla città-stato
e circa settecento educatori del luogo hanno attentamente
studiato la situazione nelle scuole di Mumbai e del circostante
stato del Maharashtra. Attraverso workshops in presenza
e online, scambi di opinione, visite nelle scuole, i due
gruppi hanno aggiornato 3400 docenti di Mumbai e dintorni.
Il Times of India calcola che fra docenti e alunni circa
45mila persone nel Maharashtra hanno beneficiato di questa
iniziativa binazionale.
Il
quotidiano della capitale sottolinea l'importanza di un
deciso miglioramento dei livelli educativi in un pase come
l'India, che ha un alto livello tecnologico ma è
tuttora impegnato nello sviluppo economico e sociale. Il
paese ha dunque bisogno di lavoratori ben formati, di personale
altamente qualificato. Si calcola che di qui al 2030 l'economia
indiana dovrà inserire ventisei milioni di operatori
nel mondo produttivo, soprattutto nelle nicchie d'avaguardia
a partire dalle tecnologie digitali. Dunque ben venga il
contributo del ricchissimo nano di Singapore alle necessità
del sovrappopolato gigante indiano.
f. s.
|