FOGLIO LAPIS - DICEMBRE - 2017

 
 

La Lapis, Libera Associazione per il Progresso dell'Istruzione, fu fondata nel 1997 – A vent'anni di distanza ci svela in prima persona quel coinvolgimento a tutto campo di una famiglia, che ha permesso una capillare esplorazione del disagio scolastico e giovanile che affligge la società italiana – Il rapporto con le realtà locali e con le istituzioni – Una costante tensione per contribuire a realizzare la speranza in un mondo migliore

 

La mia storia è una storia fantastica, è una favola. É anche una storia familiare e molto natalizia, nel senso che nacque da una famiglia che volle aprirsi al mondo. E così babbo e mamma diventarono, la mamma presidente dell'Associazione, il babbo, giornalista, direttore del Foglio Lapis. Non solo, ma quando la figlia fu cresciuta, anche lei fu coinvolta come assidua collaboratrice del Foglio Lapis.

Questo coinvolgimento familiare è molto importante perché è rimasto durante tutti i vent'anni della mia vita la nostra caratteristica. Esclusivamente attingendo alle risorse familiari, in tutti i sensi, sia economici sia di competenze (giornalistiche), esplorammo andando in tutta Italia il mondo educativo e l'intero sistema sociale che ruota attorno ai nostri figli. Ogni due anni eravamo costretti a cambiare la macchina a causa delle migliaia di chilometri e dell'usura cui sottoponevamo le nostre automobili in giro dal Nord al Sud per città paesi e spesso borghi, inerpicandoci sulle montagne per andare a renderci conto personalmente (altro che via virtuale!) di cosa facevano quella o quell'altra scuola che ci venivano segnalate perché portavano avanti progetti particolari. La cosa più bella era incontrare persone, stringere mani, scambiarci sorrisi e soprattutto spessissimo donare la “speranza” che il loro progetto, la loro iniziativa, tutto il loro impegno avevano un senso per l'intera società italiana. Autentici eroi che localmente abbiamo avuto l'onore di conoscere e ascoltare, per poi divulgarne il messaggio attraverso il nostro Foglio Lapis. Con alcuni si sono instaurate amicizie che ancora durano negli anni.

A volte partivamo in condizioni climatiche assurde, in pieno inverno o nella torrida estate e niente ci fermava se meta dei nostri viaggi erano persone o comunità che ci aspettavano con la speranza che avremmo divulgato il loro messaggio, spesso impegno di una vita professionale e dal punto di vista umano dedicata ai giovani. E quante battaglie contro istituzioni locali e nazionali abbiamo sostenuto esponendoci in prima persona contro la dispersione scolastica e il suo corollario di cause e conseguenze. Quanti sindaci, vescovi, ministri abbiamo disturbato con le nostre inchieste, con il nostro potere di coinvolgimento di tutti gli artefici della società civile: maestri, forze dell'ordine, sindacalisti, magistrati, dirigenti delle USL. Tutti, in nome di una sola parola: EDUCAZIONE.

Siamo anche riusciti a meritarci la stima delle Istituzioni, al punto che per un paio di anni abbiamo collaborato con il Ministero dell'Interno con il progetto “Incontriamoci nella Casa dello Stato” che convolse tutte le Prefetture d'Italia. Una nostra inchiesta frutto della collaborazione con l'Esercito italiano, che dimostrò come le cifre ufficiali sulla dispersione scolastica sottostimassero il fenomeno, è stata bagaglio utile alla Camera dei Deputati. Abbiamo collaborato con due enti delle Nazioni Unite su droga e criminalità. Autorevoli riviste del mondo dell'educazione hanno parlato del lavoro della Lapis, che è stato anche oggetto di tesi di laurea.

Come tutte le belle fiabe che ti lasciano con il fiato sospeso per il timore che arrivi l'Orco cattivo che distrugge tutto... anche in questa favola non poteva mancare questo sgradevole elemento. Si è concretizzato proprio quando, all'apice del successo, decidemmo di destinare un'intera eredità (...sempre roba di famiglia) alla creazione di una Comunità dove minorenni in condizione di grave disagio sociale sarebbero stati amorevolmente accolti e adeguatamente formati per avviarsi a una vita migliore da adulti. Una villa stupenda di fine Settecento nel cuore della campagna toscana a due passi dal Lago Trasimeno, con 37 ettari di terreno.

Siamo a Natale e non voglio rattristarvi raccontando l'inferno che ancora stiamo vivendo, in famiglia, a causa di quella “infausta idea”. Dirò soltanto che contro ogni avversità e a detta di molti contro ogni logica... viste le gravissime attuali problematiche da cui dovrò riemergere (assieme alla famiglia), continuo imperturbabile a perorare la nostra causa: il sogno di riuscire a destinare quel magnifico posto oggetto dell'eredità alla creazione di una Fondazione i cui scopi sociali, mai traditi in vent'anni di attività, avranno la meglio sull'”Orco cattivo”.

Intanto abbiamo costituito l'Associazione “Amici di Val di Vico” (è il nome della località dove è sita la villa) con persone amiche che sono anche professionisti di altissimo livello e ci onorano del loro coinvolgimento. Quale migliore dimostrazione che le nostre candele dell'Amore della Pace e della Fede non si spegneranno finché sarà accesa quella della speranza in un mondo migliore. GRAZIE.

 

                                                          Lapis                                    

    


                                                  

 
 

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