FOGLIO LAPIS - DICEMBRE - 2016

 
 

É il record di una scuola primaria milanese – Di fronte all'ennesimo avvicendamento i genitori si sono ribellati e hanno chiesto la conferma di un'insegnante che in due sole settimane aveva conquistato la fiducia degli alunni dimostrando di saperci fare – La tentazione della home schooling, che negli Stati Uniti coinvolge quasi due milioni di ragazzi e in Italia un migliaio – Ma ovviamente non tutti i genitori possono sostituirsi ai maestri

 

Cattedre a rotazione nella maggior parte delle scuole, da un capo all'altro del Paese. É una fra le più disagevoli caratteristiche di quella che dovrebbe essere la “buona scuola” promessa dal governo italiano. Prendiamo il caso di una scuola  milanese, la primaria statale “Luigi Cadorna”. Ecco gli alunni di quinta alle prese con l'ennesimo cambiamento: è il tredicesimo dall'inizio del ciclo scolastico, ma almeno stavolta l'imbarazzo della novità è temperato dalle qualità professionali della nuova maestra. Si chiama Raffaella, il curriculum dei suoi studi è di tutto rispetto, si getta a capofitto nel lavoro e in pochi giorni riesce a conquistare la fiducia dei ragazzi e a svolgere un eccellente lavoro.

Pienamente soddisfatti i genitori, che nella prima riunione di classe possono apprezzarne l'impegno e le motivazioni. Ma proprio all'indomani di questa riunione il colpo di scena, c'è un altro insegnante, il quattordicesimo della serie, che avendo vinto un ricorso viene a sostituire Raffaella. I genitori protestano e con una lettera aperta denunciano il caso e invocano la conferma dell'insegnante gradita. Qualcuno arriva a proporre, constatata la difficoltà di far valere le proprie ragioni, di assumere Raffaella affidando la sua remunerazione alle casse delle famiglie.

Naturalmente è più facile dirlo che farlo. L'ipotesi suggerita sarebbe praticabile solo nel caso in cui i genitori ritirassero i ragazzi dalla scuola pubblica e imboccassero la via tipicamente americana della home schooling, cioè si facessero carico dell'istruzione dei loro figli, nel caso specifico affidandola alla maestra Raffaella. In questo caso, secondo la legge, i ragazzi dovrebbero sostenere un'esame alla fine di ogni anno, per certificare il percorso scolastico fino alla fine dell'obbligo. In alternativa, le famiglie potrebbero affidare all'insegnante di loro gradi,mento una sorta di doposcuola, al di fuori dell'ambito istituzionale.

Il caso Cadorna, indipendentemente dai suoi possibili sviluppi, illustra perfettamente il disagio del nostro sistema scolastico di fronte alle incertezze degli organici. Non è certamente con il carosello dei docenti che si pongono le basi di un efficiente sistema educativo. Alcuni additano proprio la home schooling come possibile soluzione. É un sistema che negli Stati Uniti coinvolge quasi due milioni di ragazzi, in Italia all'incirca un migliaio. Evidentemente questa formula contiene elementi di profonda diseguaglianza sociale: infatti non tutte le famiglie sono in grado di affrontare un'impresa come l'istruzione dei figli, e se devono ricorrere all'aiuto di docenti esterni dovrebbero affrontare spese che una volta ancora, non sarebbero alla portata di tutti. Dunque? Dunque è assolutamente necessario dare una regolata al sistema educativo, facendo prevalere le ragioni didattiche su quelle giuridiche o sindacali. Soltanto così potremo parlare a ragion veduta di “buona scuola”.

 

 

                                                        f. s. 
                                         

  


                                                  

 
 

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