Ventiquattro
ragazzi bulgari, romeni e italiani si sono incontrati in
Bulgaria nella prima tappa di un programma Erasmus Plus
focalizzato sulla cultura del vino – Superato
l'imbarazzo iniziale i giovani hanno scoperto cantando e
confidandosi sogni e aspirazioni una comune gioia di
vivere – I tre gruppi si ritroveranno il prossimo aprile
in Romania, la loro esperienza si concluderà il maggio
successivo in Toscana
E'
il 27 settembre e un imbrunire piovoso accoglie a Bucarest
gli otto ragazzi partiti da Perugia. Da lì si sposteranno verso la
Bulgaria, facendo sosta per una notte a Craiova, in
Oltenia, dove si uniranno al gruppo rumeno e avranno modo
di visitare il centro ed alcune chiese ortodosse. Il
progetto Erasmus Plus con tema cooperazione agricola e
viticoltura coinvolge tre gruppi di giovani italiani,
rumeni e bulgari. La prima tappa quella in Bulgaria dello
scorso autunno, seguirà un viaggio in Romania previsto
per aprile ed un ultimo soggiorno estivo in Italia.
La
destinazione bulgara è Oryahovo, che il gruppo italiano e
quello rumeno raggiungono il 28 settembre dopo aver
attraversato in traghetto le inquiete acque del Danubio.
“La traversata del Danubio ha avuto invece il sapore di
una traversata della sopravvivenza, uno sbarco faticoso,
disturbato dalla pioggia e dai venti freddi che soffiavano
dalle sponde alberate del fiume; unico punto per ripararsi
sulla nave era una cabina ingiallita dal tempo” scrive
M.G., descrivendo quella particolarissima atmosfera che i
ragazzi italiani non potranno fare a meno di notare per
tutta la durata del viaggio.
Dopo
la prima notte nel romantico e insieme semplicissimo
albergo con carta da parati e trine alle finestre, i due
gruppi, quello italiano e quello rumeno, sono pronti ad
unirsi a quello bulgaro per iniziare con il programma
Erasmus Plus. Il primo giorno sarà dedicato ad attività
volte ad incoraggiare la socializzazione e l'ambientamento
a Oryahovo, con la visita di un museo storico della città
e lo studio di danze popolari bulgare dopo cena. Nei
giorni seguenti i ragazzi avranno modo di visitare il
centro e il museo di Pleven, settima città bulgara per
numero di abitanti, e la cantina di Chateau Burgozone, con
visita dell'azienda e dei territori agricoli.
Le
barriere culturali tra i giovani italiani, rumeni e
bulgari piano piano cedono, durante le passeggiate sul
Danubio e le serate trascorse insieme a cantare e a
raccontarsi sogni ed aspirazioni. Nei racconti di viaggio
che i partecipanti italiani ci hanno gentilmente spedito
leggiamo lo stupore del trovarsi davanti ad una realtà
molto diversa e a ragazzi che ad uno sguardo superficiale
sembrano scostanti ed ossessionati dalla carriera, ma che
ad un'analisi più approfondita sono semplicemente mossi
da un forte desiderio di riscossa e da quei sogni che a
prescindere dalle peculiarità culturali sono condivisi da
tutti i giovani.
Un
compleanno, quello di I., viene festosamente celebrato da
tutti i gruppi al completo, con una torta, un mazzetto di
rose, simbolo della Bulgaria, ed un souvenir. La canzone
degli auguri risuona intonata in rumeno ed in bulgaro.
Ogni momento della vita in comune è caratterizzato da
grande semplicità e sincerità e gli ospiti sembrano fare
il possibile, con i pochi mezzi di cui dispongono, per
fare gli onori di casa e far sentire a proprio agio i
ragazzi in visita.
Sarà
quindi un arrivederci quello che i partecipanti si
scambieranno prima di partire nuovamente per Craiova, che
con il suo bellissimo museo di Belle Arti sarà l'ultima
tappa prima del rientro in Italia. Anche a Craiova saranno
molti i contrasti a colpire la sensibilità dei ragazzi,
come quello che I.I. nota presso una chiesa ortodossa:
“Questa chiesa è in stile bizantino e il colore acceso
dell'oro, la sua opulenza, si contrappone ai tre bambini
poveri che stanno all'ingresso. Il loro aspetto è
trasandato, i loro sguardi attentissimi; sono zingari e
chiedono l'elemosina, sono bambini costretti ad essere
grandi. Finché nel mondo non sarà diritto di tutti
l'innocenza, nessuno di noi potrà sentirsi veramente in
pace.”
Finché
nel mondo non sarà diritto di tutti l'avere occasione di
conoscere altre culture e lo scoprire la ricchezza della
diversità e la grandezza della matrice che ci unisce,
nessuno di noi potrà sentirsi veramente in pace. Arrivederci
alla prossima tappa Erasmus Plus.
- Laura
Venturi
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