Da
uno stimolante viaggio fra i significati, che mutano da un
paese all’altro, viene fuori un vocabolario fatto di
“dilemmi” – Sono “picciole metafore” e danno un
senso alla vita – Ce ne sono di straordinarie, come
quelle raccolte fra le colline toscane e ripensate in
terra di Slovenia – Che ne dite di “panciullo”,
l’intuizione di una bambina, Cecilia, di fronte al
pancione di sua madre in attesa del fratellino? – E non
basta: con un’altra delle sue re-invenzioni Cecilia
entra in sintonia con l’arte di Paul Klee
"Balconi
affiorati, di dove?, chi sono?" (Dal Canto dei Bec).
I balconi "affiorati" dal Canto dei Bec, in
quella posizione di verso, hanno il significato di
"balconi venuti fuori, venuti a galla, venuti su, di-venuti
fiori": ecco!, affiorati, fuori dalla lingua
ufficiale, è una pìcciola metafora, in virtù della
quale gli interrogativi "di dove?", "chi
sono?", espongono l'uni-verso al rischio di
altri significati, fuori dall'usuale, e la parola a
successivi dilemmi. Chi sono i
"Bec", ascolta il loro canto insieme a chi è Chi
nel mondo.
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Chi sono i Bec in Toscana?
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Sono i "bécci", i “beccìni", figli delle
capre.
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Chi sono i Bec a Soraga, in Val di Fassa?
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Sono i bambini. Tutti i bambini. "Bec" in ladino
significa questo: "bambini".
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Chi sono i Bec a Ljubljana?
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Emoni, figli Emona, dal nome latino della capitale della
Slovenia. E... nomi!, come dice l'anagramma.
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E... i bambini di Prato?
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Sono fiori.
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Sono utili i fiori? o sono come i colori, utili solo per la felicità?
"nota per essere trattata dal potere come la meno
necessaria delle necessità".
Sto
scrivendo rincantucciato dentro la "Filozofske
Fakultete" di Ljubljana.
Intendo godermi la città. Proponendo la costruzione
di un DIZIONARIO METAFORICO sarò brevissimo.
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Come si fa?
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Si raccolgono i "dilemmi", cioè le "pìcciole
metafore" direttamente dai Bec.
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Dove?... Alla scuola materna, all'elementare, o alla media?
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Alla mìgnola!
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Perché alla mìgnola?
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Perché è meno sotto il potere... La mìgnola
può essere anche sotto un pergolato di rose, sotto una
carezza, sotto un bacio. Ecco alcuni esempi di "pìcciole-metafore".
Le ho raccolte dalla Cecilia, alla scuola "mìgnola"
di Monte San Savino:
1
– "Panciullo". La Cecilia osserva la pancia
della mamma gonfiata da Giovanni, il fratellino, e dice che
vuole fare "amiciccia" con lui, con il
"panciullo”, che è un dilemma straordinario.
2
– "Ventorale". La Cecilia osserva il vento che
solleva le foglie dopo le doglie che ha la mamma che mette
alla luce Giovanni, e dice "ventorale". Che è un
altro dilemma molto molto bello.
3
– "Cerchìottolo"... Cos'è questo dilemma detto
ancora dalla Cecilia? È un cerchio magico? o lo strumento
che lo fa?... È il compasso?... Sì! Ma ho compassione di
voi, se credete che sia solo il "compasso", così
utile ma così ripetitivo!... Il cerchìottolo può
essere il braccio di Giotto che genera il suo O, l’O di
Giotto... Ohhhhhhhhhhhh!... Ora sì! Il compasso non è
una pìcciola metafora. Il cerchìottolo, sì!
Dopo
un po' che Giovanni, il fratellino della Cecilia, era venuto
alla luce, chiese alla mamma: "Mamma, perché io no
posso vedere i miei occhi?". E la Cecilia le disse:
"La mia pisella è un diamante crudo, la tua una topa
pelosa". Pisella
è un'altra pìcciola metafora, un altro dilemma da inserire
nel DIZIONARIO METAFORICO.
In
conclusione, come si costruisce?
Raccogliendo
i dilemmi dalla bocca dei Bec. Ovunque. I
raccoglitori saranno mamme, babbi, nonni, zii e parenti
tutti, maestre e maestri che frequentano la scuola "mìgnola"
insieme ai Bec, per imparare con loro la nuova lingua.
Il
DIZIONARIO METAFORICO sarà utilissimo per la
re-invenzione linguistica e la ri-fondazione della realtà.
Per esempio, lo Spirito della tempesta di Paul Klee
potrà essere chiamato, usando la pìcciola metafora emanata
dalla Cecilia, Ventorale.
Eccolo, questo Spirito!
È
un'immagine che esiste solo nel mondo poetico del pittore?
No! È una
forma fantastica che "torna a fagiolo", come si dice
in Toscana, per re-inventare una citta, ragazza di linee
pulite, nitide, incurvate e spezzate, e una città che sembra
fluttuare nello spazio creato dal binomio fantastico citta e
città.
A
questo punto, ho in chiaro la proposta di registrare il dilemma ventorale
nel DIZIONARIO METAFORICO. Uno potrà anche
scandalizzarsi se propongo di sintonizzare il dilemma di una
bambina sulla stessa lunghezza d'onda di Paul Klee, usando le
sue stesse parole "spirito della tempesta". Ma si
ricrederà. Perché
il Dizionario aprirà gli occhi sulle metafore a chi lo
consulta, che dovrà convenire: "Io al suo posto, lo avrei
detto anche prima".
Ljubljana,
6. oktobra 2005
Ljubljana ha
a che fare con l’amore.
Filippo Nibbi
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