Entra
nel vivo una delle iniziative connesse con il programma May31 – Gli
studenti di un liceo musicale accolgono una platea molto interessata
di piccoli stranieri, e li iniziano al magico mondo dell’armonia –
Una serie di appuntamenti mensili, poi, a fine anno scolastico, una
grande festa all’insegna della musica, della pace, della solidarietà
– Ci auguriamo che l’esempio sia seguito, e che molti altri
istituti accettino questa sfida |
C’è
il piccolo arabo affascinato dalla forma degli strumenti, l’ecuadoregno
che ha un sacco di domande da fare, le due sorelline albanesi immerse
nell’ascolto. Certo ognuno elabora l’insolita esperienza nella sua
lingua, ma un’occasione particolare accomuna questi bambini
provenienti da culture così diverse. Questa volta parliamo di May31,
e dei ragazzi del Liceo classico musicale di Arezzo, che hanno accolto
nella loro sede una platea di piccoli stranieri residenti in città.
In questo modo i futuri musicisti hanno inteso dare un contributo
all’accoglienza dei bambini che provengono da altri paesi. Nel gran
mare delle migrazioni che stanno lentamente cambiando la nostra società,
uno sforzo di questo genere può agevolare in misura decisiva un
rapporto che non è sempre facile. Quei liceali sanno, come noi, che
la musica è un linguaggio universale capace di unire le persone,
indipendentemente dalla provenienza etnica e culturale. Per
questo si sono prestati di buon grado, incoraggiati dai dirigenti
della loro scuola, a realizzare un nostro progetto: quello di offrire
ai piccoli stranieri una sorta di corso di iniziazione alla musica.
Ora speriamo, dopo questo avvio promettente, che altri istituti,
pensiamo per esempio ai conservatori, aderiscano all’iniziativa e la
includano fra le loro attività. Confidiamo inoltre in un allargamento
delle esperienze all’arte e allo sport: anche questi, come la
musica, linguaggi universali che valicano ogni frontiera. Dunque
l’invito si estende anche agli istituti d’arte e alle società
sportive. I
docenti del Liceo classico musicale di Arezzo hanno inserito questa
nostra idea (insisto nell’evitare la parola “progetto”, così
inflazionata da qualche tempo che a molti insegnanti fa venire
l’orticaria solo a sentirla nominare) nel Pof, il Piano
dell’offerta formativa di quest’anno. E così nella sede della
scuola è arrivato un bel gruppetto di bambini stranieri, pronti per
essere avviati alla conoscenza della musica dalla buona volontà dei
ragazzi che frequentano il liceo e studiano i vari strumenti. Il
percorso prevede incontri mensili di tre ore, durante i quali ai
bambini viene data, oltre alle spiegazioni tecniche, la possibilità
di interagire attivamente impegnandosi nella preparazione di uno
spettacolo di danze popolari. Su musiche eseguite dai ragazzi del
liceo, i piccoli sono guidati dalla competenza a e dall’amorevole
attenzione di una ex docente elementare, Gabriella Neri, che da una
vita si dedica allo studio e all’insegnamento delle danze popolari. L’iniziativa al Liceo musicale è ormai arrivata al terzo incontro. Durante il secondo, i piccoli ospiti hanno avuto la gradita sorpresa di un ospite d’eccezione, Francesco Calsolaro, un clown di fama internazionale, esperto nella clownterapia lanciata dal dottor Patch Adams, e noto fra l’altro in Italia per essere riuscito a risvegliare dal coma profondo un bambino vittima del terremoto in Molise. Gli
incontri culmineranno in una festa alla fine dell’anno scolastico
(presumibilmente in un giorno abbastanza vicino al 31 maggio, la data
simbolica che battezza la nostra iniziativa) presso una sede
particolare, Rondine Cittadella della pace. Si tratta di
un’istituzione attiva da anni nel campo dell’intercultura e della
fratellanza fra i popoli. In quella occasione i bambini si esibiranno
nelle danze russe e cubane preparate durante gli incontri,
naturalmente sempre su motivi eseguiti dai ragazzi del Liceo musicale. Ma questo, speriamo, è soltanto un punto di partenza, il nostro invito si rivolge in tutte le direzioni. Salite dunque sul nostro vascello, dove a lettere cubitali sta scritto che la salvezza contro guerre e incomprensioni può essere ricercata nell’arte, nella musica e nello sport. Un’educazione tesa all’armonia, all’amore della bellezza, alla vitalità implicita nella preparazione sportiva, eviterà di produrre quei mostri di adulti che ora imperversano nelle nostre città, e dai quali dobbiamo salvare i bambini. Marilena Farruggia Venturi |
FOGLIO LAPIS - DICEMBRE 2004