Internet
è un grande risorsa, ma presenta anche notevoli rischi
soprattutto per i bambini – È dunque necessario
controllare i flussi dei contenuti: non si tratta di
censura ma di necessarie misure di protezione – A
disposizione due distinte categorie di filtri di
navigazione – In alternativa si può ricorrere ai
portali protetti, anche questi di due tipi: generici e
settoriali – Esistono anche browsers appositamente
concepiti per i piccoli - Si tratta di strumenti spesso
gratuiti, o accessibili con minima spesa
Il
crescente diffondersi delle nuove tecnologie, soprattutto
fra i più giovani, pone una serie di problemi finora
sconosciuti a quanti si trovano ad operare con loro:
genitori, educatori, insegnanti. Considerando che non sempre
si posseggono gli strumenti e le competenze sufficienti per
fronteggiare il repentino evolversi dell’universo
tecnologico, la nostra Associazione intende suggerire
ipotesi alternative alla normale “navigazione in rete”.
Prendendo atto
che il mondo di Internet è una preziosa fonte di
informazione, comunicazione e formazione, dobbiamo tuttavia
tener conto che esso è caratterizzato da poche regole e da
ancor meno controlli. Se questo da un lato è il fascino
della grande Rete, dall’altro la grande libertà
dell’utenza viene da alcuni interpretata come
un’opportunità per compiere azioni al limite della
legalità. Questo rende attuale (basti pensare al Codice di
autoregolamentazione Internet e minori del novembre 2003) il
problema connesso alla necessità di proteggere i bambini da
eventuali rischi legati ad un’esplorazione personale,
senza per questo dar adito ad un forte desiderio di censura.
Come fare allora
per contrastare l’espansione e la proliferazione
incontrollata di siti moralmente discutibili ed accedere così
alla Rete in totale tranquillità, evitando spiacevoli
sorprese?
C’è chi, come
“Bollino Verde” (www.bollinoverde.com),
ha pensato di rilasciare una sorta di marchio di garanzia,
da esporre nella home page, a quanti sottopongono il proprio
sito ad una valutazione di idoneità, attestandone la
visibilità da parte di un pubblico minore.
Al momento
attuale è possibile proteggersi in due modi: o tramite
sistemi supportati dai browser in grado di impedire la
visualizzazione di determinati siti dai contenuti inadatti,
oppure navigando in “acque sicure” su portali protetti.
Alla prima
categoria appartengono i cosiddetti filtri di navigazione,
in grado di respingere automaticamente la visione di siti
dal contenuto nocivo. Questi software sono di due tipi: uno
agisce sul server, l’altro sul pc dell’utente.
Nel primo caso il
problema è risolto alla fonte, in quanto il software
impedisce ai siti inadatti di depositarsi sul server. Il più
noto di questi è l’americano Bess, il primo
software per server nato nel 1995. Si tratta di un servizio
per abbonati ai quali viene semplicemente chiesto di
collegarsi ad internet tramite un ISP (Internet Service
Provider) che utilizza un filtro di tipo “parental
control”, ed impiegare il proprio browser per lasciarsi
guidare all’interno di una miriade di percorsi sicuri ed
appropriati in quanto precedentemente filtrati.
Servizio analogo
è offerto in Italia da “Davide” (www.davide.it).
Nato nel 1997 in un oratorio del Piemonte, è il primo
servizio di Internet filtrato del nostro Paese. E’
gratuito per i privati, mentre è richiesto un canone
d’accesso per le Scuole e le Aziende.
Nel
secondo caso, invece, il “software guardiano” viene
installato sul computer dell’utente. Tale software blocca
automaticamente la visione di quei siti non inseriti nella
lista aggiornabile di siti sconsigliati, una specie di
“black list”. I più conosciuti sono Cyberpatrol,
Cybersitter, Netnanny, Soskidproof, Optenet e The BAIRPur
assolvendo allo stesso compito, suddetti software utilizzano
metodi e criteri diversi, o combinazioni degli stessi.
Infatti, mentre alcuni sono particolarmente indicati per
filtrare ed inibire immagini violente o pornografiche, altri
hanno il loro punto di forza nell’analisi delle parti
testuali. Aspetto questo di non poco conto, tenendo presente
che le insidie della Rete non hanno una lingua propria ed è
per questo che alcuni filtri come Optenet (www.optenet.com)
risultano i migliori perché capaci di riconoscere sei
lingue (spagnolo, portoghese, francese, inglese, tedesco e
italiano)Tuttavia occorre tener presente che necessitano di
manutenzione costante, sia per la nascita continua di nuovi
siti, sia perché non è detto che pagine prima classificate
come innocue lo siano ancora.
Che
il problema sia particolarmente sentito lo testimonia anche
il fatto che alcuni motori di ricerca permettono di attivare
un filtro in grado di analizzare il contenuto dei siti nelle
ricerche internet, restringendone i risultati. Un esempio è
offerto da Google ed è denominato SafeSearch filtering.
L’associazione
di volontariato internazionale che dal 1999 si occupa di
proteggere i bambini dai contenuti nocivi di internet è
l’ICRA (Internet Content Rating Association), che ha
raccolto l’eredità RSACi (Recreational Software Advisor
Council) ormai abbandonato. Il filtro ICRAplus,
finanziato dalla Commissione Europea all’interno della
Safer Internet Action Plan, si basa su piattaforma PICS (Platform
for Internet Content Selection). Tale sistema consente ai
gestori di siti di “etichettarli” in base al proprio
contenuto e agli utenti finali di riconoscerli e di
autorizzarne o meno, tramite il browser, l’accesso
basandosi sulle etichette stesse.
Il
filtro ICRA (www.icra.org)
è gratuito e può essere utilizzato anche
per chat, mail ed altri tipi di applicazione. Lo si
trova in italiano, si applica in automatico a tutti i browser e non necessita di
alcuna configurazione. L’unica nota stonata è che sono
pochissimi i siti che hanno inserito nel loro codice HTML le
etichette ICRA.
L’altra
categoria è quella delle Reti protette. Si tratta di
portali ideati appositamente per bambini con lo scopo
dichiarato di tenerli lontani da siti a loro non adatti. Le
ricerche vengono effettuate attraverso un motore di ricerca
interno. Nella maggior parte dei casi il servizio è
gratuito, ma c’è chi offre ad una cifra esigua un
servizio di “navigazione sorvegliata” in tempo reale.
Nel momento stesso in cui il navigatore richiede la visione
di un sito non compreso nella lista presente sul server, un
operatore reale ne valuta il contenuto mettendo in attesa
l’utente, dopodiché provvede ad approvarlo o a vietarlo.
Il servizio è offerto da “Retepulita” e può
essere testato gratuitamente per un mese al sito www.onechild.it.
Ritornando ai
portali per bambini, occorre precisare che essi possono
essere divisi in generici o settoriali. Fra i più
importanti in Italia sono da citare “BAOL – il mago
del web” (www.baol.it)
e “La Girandola, il portale dei bambini” (www.lagirandola.it),
mentre la repentina chiusura di “Girotondo” (www.girotondo.com)
può aiutarci a riflettere su quanto poco sostegno economico
e culturale raccolgono iniziative del genere. Volendo uscire
dall’ambito nazionale, ricordiamo “Yahooligans”
(www.yahooligans.com)
e “Lycos Zone” (www.lycoszone.com).
Fra i portali
settoriali riteniamo che meriti menzione un sito dedicato
alle filastrocche (www.filastrocche.it)
e il sito della NASA rivolto ai più piccoli (http://kids.msfc.nasa.gov).
Per chi non
intende affidarsi a servizi gestiti da terzi o comprare
software e sistemi di filtraggio costosi e a volte poco
efficienti, intendiamo segnalare un’altra strada: si
tratta dei “kids browser”, ovvero navigatori per
bambini. Ormai numerosi, a volte poco conosciuti, sono
particolarmente adatti a quanti si trovano ad operare con i
più piccoli. Si presentano particolarmente semplici ed
accattivanti, con un’interfaccia grafica che privilegia la
grandezza delle icone e l’essenzialità del linguaggio
scritto.
La logica di
fondo è quella di prevedere al momento dell’installazione
la scelta di un amministratore d’ambiente in grado,
tramite una chiave d’accesso, di gestire la lista dei siti
accessibili dal browser. Si tratta del modello “walled
garden” o “giardino recintato”, in cui tutto è
proibito tranne quello esplicitamente permesso (modello, a
dir la verità, supportato da alcuni filtri precedentemente
analizzati). Alcuni di questi software prevedono che
l’amministratore, ruolo presupponiamo ricoperto dal
genitore o dall’educatore, possa, se lo ritiene opportuno,
restringere a tal punto l’accesso non solo ai siti ma a
qualsiasi programma presente sul computer o allo stesso desktop.
Fra i tanti
segnaliamo “KIWE - Kid’s Internet World Explorer”
(www.kiwe.it) e “Kiddonet”
(www.kiddonet.com).
Abbiamo scelto questi due perché: il primo può essere
visionato gratuitamente per 30 giorni ed è l'unico ad
offrire un'interfaccia in italiano, ma esiste attualmente anche una versione
in spagnolo ed in inglese;
il secondo, perché è completamente gratuito e
permette di creare pagine web visibili, una volta filtrate,
da tutta la comunità in modalità protetta, unico limite
quello della lingua, poiché le parti testuali devono essere
in lingua inglese.
Non crediamo
assolutamente di aver esaurito l’argomento, ma siamo
perfettamente coscienti che il compito ultimo di chi si
occupa di educazione e/o di formazione non sia soltanto
quello di trasmettere conoscenze, ma di fornire gli
strumenti più idonei per l’acquisizione delle stesse.
Clemente
Porreca
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