Innanzitutto voglio salutare tutti coloro che sono intervenuti e unirmi ai ringraziamenti che sono stati appena fatti da chi mi ha autorevolmente preceduto, agli organizzatori, ai relatori, a tutti coloro che hanno consentito che questa iniziativa si potesse svolgere a Cortona. Voglio poi esprimere naturalmente la soddisfazione mia e della cittadinanza che rappresento per avere qui la possibilità di ospitare un incontro di studio su queste tematiche, che mi sembra possano portare a due tipi di riflessione. So bene che coloro che interverranno dopo di me per studi, per esperienza o per funzione hanno molto più titolo del sottoscritto d’intervenire. La prima delle riflessioni cui voglio brevemente accennare, è legata alla nostra storia giuridica e politica, quindi alla nostra Costituzione, rispetto alla quale dobbiamo confrontarci. É opinione comune che la nostra sia una delle Costituzioni ancora oggi più avanzate d’Europa, ed evidentemente questo non può essere soltanto riconosciuto sulla carta, ma si deve fare ogni sforzo perché le parole che vi si leggono possano essere tradotte nella realtà ogni giorno. E allora evidentemente non si può fare a meno di riaffermare che la pena in generale, quella carceraria in particolare, deve preludere ad una riabilitazione e al reinserimento all’interno della società, o altrimenti non ha alcuna funzione all’interno di uno Stato civile.

L’altra considerazione invece ci riporta all’attualità, e cioè alle polemiche politiche soprattutto sull’indulto, sulla necessità o meno di farlo, ci riporta agli appelli del Santo Padre che hanno condotto di fatto a questo risultato, penso che tutto questo ci debba far riflettere su chi si è assunto in quel momento la responsabilità di portare in discussione un provvedimento così complesso e su chi oggi lo critica, e nello stesso tempo però ci deve anche fare riflettere su quali possibilità vi siano per far sì ancora una volta che carceri sovraffollate e come veniva detto poc’anzi sovraffollate purtroppo da determinate categorie di persone, possano essere invece sollevate da questo peso anche in considerazione della sicurezza di chi vi opera e vi lavora ogni giorno, così che si possa dare pieno significato alla parola giustizia. Ecco, io mi limito a questo quindi, a tracciare quelle che a mio modesto giudizio sono le due questioni fondamentali sottese all’iniziativa che oggi inizia. E naturalmente non posso che augurarmi che dagli interventi dei relatori, dall’ascolto anche, dalla riflessione che questa iniziativa deve comportare, possa scaturire qualche elemento di luce, qualche possibilità di fare proposte concrete e fattive, e infine voi consentirete che con un minimo di immodestia io mi auguri anche che queste proposte restino legate al nome di Cortona.

 

 

                                                   Andrea Vignini 
                                         

    


                                                  

 
 

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