Le
origini pratiche e il contributo teorico della cultura
greca. Ma molti studenti la considerano la loro bestia
nera. Un dispositivo messo a punto dall'Università
di Torino la rende accessibile a chi ha disabilità
visive
Anche
se oggi presenta un quadro internazionale omogeneo ed unitario,
la storia della matematica in realtà non ha seguito
un percorso lineare. Il suo sviluppo è stato fortemente
condizionato dalle manifestazioni antropologiche e culturali
delle diverse civiltà che l’hanno vista crescere
e maturare. Il cammino è stato costellato da intuizioni
improvvise, spesso geniali, e tali da rivelare, in questo,
l’aspetto più profondo e nascosto del rapporto
cognitivo dell’uomo con la realtà circostante.
Originaria
dell’oriente e, almeno all’inizio, patrimonio
esclusivo degli scribi e dei sacerdoti, ricopriva un funzione
essenzialmente pratica legata a problemi concreti: in sintesi
un insieme di tecniche di calcolo che partendo dal contingente
trovava il suo compimento nelle professioni.
L’impatto
con la cultura greca fa sì che a partire dal v secolo
a.C. si affianchi ad una tradizione pratica una teorica
soprattutto ad opera di personaggi di alto profilo quali
Euclide, Archimede ed Apollonio. Basti pensare che la stessa
geometria non aveva alcun carattere metrico ma puramente
teorico ed era centrata sulle proporzioni e sui concetti
di uguaglianza e di similitudine. Si opera così una
netta frattura con la geometrica dell’abaco e si profila
all’orizzonte un punto d’incontro tra matematica
e filosofia. Con Aristotele il ragionamento scientifico
assunse i caratteri del sillogismo.
La
tradizione teorica aveva anche l’indubbio vantaggio
di raggiungere un pubblico più ampio e di poter essere
trasmessa non più oralmente ma attraverso la scuola
e la scrittura, sviluppando con il tempo un proprio linguaggio.
Ai
giorni d’oggi, nonostante le nozioni più elementari
vengano impartite già dai primi anni della formazione
scolastica, la matematica continua ad essere considerata
la vera bestia nera dei nostri allievi. A tal punto che
non è difficile imbattersi in espressioni tipo: “la
matematica è difficile”, “non è
portato per la matematica”, cosa che non succede per
la lettura e la scrittura. Anche il richiamo all’
interpretazione psicologica, in gran parte riconducibile
alla teoria cognitivista di Piaget, secondo la quale il
pensiero matematico richiede una logica mentale che l’individuo
acquisisce solo in età adulta, si mostra abbastanza
debole. Questo perché non spiega del tutto le notevoli
differenze sulle competenze acquisite rilevate in allievi
appartenenti a paesi diversi e, soprattutto, perché
per l’epistemologo ginevrino all’età
di 11 anni è già presente nel soggetto il
pensiero logico, capace di dedurre, formulare ipotesi, sviluppare
ragionamenti anche in astratto e di giungere, finalmente,
a realizzare elaborazioni logico-matematiche.
La
difficoltà nel fornire una spiegazione univoca forse
risiede nella molteplicità delle cause: riproduzione
di conoscenze e non soluzione di casi pratici, approccio
scolastico non in sintonia con le predisposizioni dei singoli
allievi, propensione a rendere difficile la materia da parte
degli insegnanti, etc. Tendenza che si ripercuote anche
a livello universitario con una percentuale davvero ristretta
di coloro che si iscrivono e portano a termine i loro studi
in materie scientifiche. A ciò occorre aggiungere
le difficoltà oggettive di coloro che presentano
disabilità visive e disturbi specifici dell’apprendimento.
Le
persone con difficoltà visive possono accedere alle
informazioni testuali attraverso le tecnologie assistive
come lo “screen reader” o la barra braille.
Tuttavia, a differenza del testo, le formule matematiche,
le tabelle e i grafici non sono delle strutture lineari.
Ciò rende difficile l’accesso ai contenuti
scientifici e didattici, limitando la loro possibilità
di studiare e lavorare.
E’
per ovviare a questo che il “Laboratorio Polin”
del Dipartimento di Matematica dell’Università
di Torino ha realizzato Axessibility, un pacchetto aggiuntivo
per LaTeX, il più diffuso linguaggio di marcatura
utilizzato per la preparazione di testi scientifici, che
permette di leggere e dettare formule matematiche. Questa
innovazione, rende, per la prima volta, davvero accessibili
i documenti Pdf ai non vedenti e agli ipovedenti, così
come a coloro che soffrono di discalculia o a chi è
Dsa.
Axessibility
si può scaricare gratuitamente dal sito http://www.integr-abile.unito.it/axessibility/
e sembra essere solo il primo passo per una tecnologia inclusiva
ed una matematica universalmente accessibile.
Clemente Porreca
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