I
temi educativi, che pure coinvolgono l'opinione pubblica
francese, sono apparsi in secondo piano nella lunga campagna
che ha preceduto il voto presidenziale. Niente altro che
un catalogo di promesse, senza una chiara visione
Destra
o sinistra fa poca differenza: i dodici candidati che si
sono presentati al voto per il rinnovo della massima carica
della Repubblica francese, a cominciare dai due che hanno
raggiunto il ballottaggio, il presidente Emmanuel Macron
e la controversa rappresentante nazionalista Marine Le Pen,
hanno dedicato alla scuola e ai molti problemi che l'affliggono
niente altro che parole di circostanza e vaghe promesse.
La cosa è tanto più singolare se si considera
che i temi educativi sono seguiti con una certa partecipazione
dal pubblico francese. Secondo quanto rivela un'attenta
analisi scaturita da una “tribuna” del quotidiano
parigino Le Monde, è mancata una diagnosi del malessere
scolastico, l'indicazione precisa dei possibili rimedi,
insomma quella visione d'insieme richiesta dalla nevralgica
importanza sociale del tema.
Eppure
tutti i candidati avevano diligentemente inserito la scuola
nelle loro linee programmatiche. Ovviamente con le tradizionali
differenze a seconda delle posizione politica: come sempre
a destra si guarda al passato e s'insiste sul rigore e sul
merito, a sinistra si punta sull'innovazione e si sottolinea
la necessità di correggere le disuguaglianze sociali.
Tutti più o meno hanno promesso remunerazioni maggiori
per i docenti, tutti hanno proclamato la necessità
di una riforma dell'insegnamento. Ma sui contenuti di questa
riforma, buio fitto o affermazioni banalmente generiche.
Quali problemi l'auspicata riforma dovrebbe risolvere? Nessuno
ha saputo dare una risposta articolata a questa domanda.
É
stata una campagna elettorale dai toni aspri, tuttavia gli
studiosi interpellati da Le Monde registrano in materia
di scuola un tratto distintivo che accomuna i candidati
indipendentemente dalla loro affiliazione politica: tutti
trascurano di considerare, ignorandola o aggirandola, la
questione essenziale dell'apprendimento. I temi fondamentali
che quasi quotidianamente animano il dibattito in materia
di istruzione, le aspettative delle famiglie e degli studenti
in fatto di inserimento professionale, il rapporto fra gli
apprendimenti scolastici e le informazioni fornite dalla
rete: tutto questo è stato praticamente ignorato.
Superficialità,
questa la definizione appropriata per una classe politica
che nel momento stesso in cui promette radicali cambiamenti,
implicando così che la scuola è oberata da
gravi difficoltà, non esplicita la natura di queste
difficoltà o si limita a qualche elemento marginale.
r. f. l.
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