Come
assicurare la continuità pedagogica? - Di fronte
all'emergenza sanitaria la Francia mobilita le risorse
della tecnologia informatica e telematica – Ma anche
qui esiste una fracture numérique fra chi dispone
e chi non dispone dei necessari strumenti - Una metodologia
inedita per il bac, l'esame di maturità senza più
prove orali e scritte
“La
mia classe a casa”: così è stata battezzata
la piattaforma per l'insegnamento a distanza offerta agli
studenti francesi dopo la sospensione della frequenza scolastica
imposta dalla lotta contro la pandemia. Un apposito centro
coordinatore ha fornito un link alle famiglie attraverso
il quale i ragazzi, dalla scuola materna alla secondaria
superiore, possono studiare dalla loro abitazione seguendo
per quattro settimane corsi ed esercizi per tre o quattro
ore al giorno. Non di più perché, precisano
i responsabili dell'iniziativa, non è il caso di
passare sei ore, cioè l'intera durata della giornata
scolastica, davanti a uno schermo. Naturalmente si deve
conservare il necessario contatto con gli insegnanti, ugualmente
connessi alla piattaforma. Si tratta insomma di una classe
virtuale fisicamente dispersa che “si riunisce”
a un orario concordato e cerca di sostituire per quanto
possibile il rapporto diretto in aula fra docenti e discenti.
La
piattaforma è in grado di gestire fino a sei milioni
di connessioni simultanee ed è accessibile da computer,
tablet o telefono: bastano l'accesso a Internet e un indirizzo
di posta elettronica. Prima di essere applicata sul territorio
nazionale è stata sperimentata nelle scuole francesi
in Cina. Purtroppo anche in Francia esiste una discriminazione
oggettiva: non tutte le famiglie, anche se la maggioranza,
posseggono i dispositivi telematici. Tanto che in alcune
scuole è stata organizzata una permanenza, dove un
giorno alla settimana è possibile ritirare il materiale
didattico su carta.
La
crisi del coronavirus ha compromesso uno degli elementi
portanti del sistema educativo francese, il baccalauréat,
la mitica prova d'esame che conclude la scuola secondaria
e apre le porte dell'istruzione superiore, quello che dalle
nostre parti si chiama esame di maturità. Jean-Michel
Blanquer, ministro dell'educazione nazionale, ha annunciato
che quest'anno il bac, in tutti gli istituti dai licei alle
scuole professionali, non avrà prove orali né
scritte e sarà sostituito dal “controllo continuo”.
Con questa formula s'intende l'insieme dei risultati ottenuti
dallo studente, in particolare i voti ottenuti nei tre trimestri
dell'ultimo anno di scuola. Ad eccezione di quelli ottenuti
durante il periodo d'isolamento, cioè attraverso
la didattica a distanza, che non saranno presi in considerazione.
Questo
non significa che la classe virtuale sia facoltativa, i
740 mila alunni della classe terminale sono avvertiti che
si terrà conto dell'assiduità di partecipazione
alla “mia classe a casa”. Inoltre nell'ipotesi,
per quanto remota, di un ritorno in aula prima della fine
del calendario scolastico i voti ottenuti negli ultimi giorni
di scuola, che evidentemente saranno influenzati proprio
dalla precedente frequenza virtuale, contribuiranno alla
media con cui sarà deciso il bac. Dunque nonostante
tutto “l'anno scolastico continua”, dice Blanquer,
anche se si concluderà secondo una modalità
davvero inedita.
f.
s.
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