Il
messaggio di Lizanne Foster sulle condizioni della scuola,
espresso in forma di scuse, fa molto parlare di sé – In
pochi punti l'insegnante canadese ha espresso
efficacemente tutto quanto non va nella scuola
tradizionale – L'internazionalità del problema
sollevato nel suo seguitissimo blog le ha procurato
contatti da tutte le parti del mondo – É un segnale
d'allarme e insieme di stimolo per chiunque, dovunque, si
occupi di scuola
Cari
studenti della scuola secondaria, comincia un nuovo semestre
e sento il dovere di scusarmi con voi.
Così s'inizia la lettera che Lizanne Foster, un'insegnante
canadese, ha pubblicato lo scorso 10 febbraio nel suo blog,
e che rapidamente ha fatto il giro del pianeta. Ne
riportiamo qui di seguito i passi essenziali, non ci pare
che ci sia nulla da aggiungere, se non l'auspicio che questo
messaggio serva a scuotere l'immobilismo che blocca la
scuola, più o meno in tutti i paesi, ai suoi schemi e ai
suoi ritmi obsoleti. A far finalmente considerare il sistema
educativo la priorità per eccellenza, e a cercare di
adeguarlo a questo mondo in rapida evoluzione.
Mi
spiace che ogni mattina dobbiate andare in classe così
presto, mentre la ricerca neurologica ci insegna che il
cervello degli adolescenti non è pienamente operativo prima
delle dieci.
Mi
spiace che siate costretti a star seduti ogni giorno per sei
ore, nonostante sia dimostrato che troppa sedentarietà
danneggia la salute e la capacità cognitiva.
Mi
spiace che siate costretti a organizzarvi in gruppi secondo
lo schema dell'età, come se l'età cronologica avesse
qualcosa a che vedere con l'intelletto, la maturità, le
capacità.
Mi
spiace che quanti fra voi hanno bisogno di supporto debbano
rinunciarvi, perché le politiche di bilancio non
considerano prioritarie le vostre necessità.
Mi
spiace che dobbiate studiare materie che non v'interessano,
mentre la somma delle conoscenze umane raddoppia ogni dodici
mesi.
Mi
spiace che siate costretti alla competizione, mentre ogni
progresso umano è derivato da quella stessa collaborazione
che a scuola spesso si considera copiatura.
Mi
spiace che i vostri libri di testo forniscano informazioni
superate, e che la tecnologia in classe sia praticamente
obsoleta.
Mi
spiace che ciò che chiamiamo insegnamento personalizzato in
realtà non sia affatto personale, perché se lo fosse
costerebbe troppo.
Mi
spiace che la scuola non tenga conto della riconfigurazione,
dovuta all'emergenza climatica, di tutto ciò che operiamo
in campo sociale, politico ed economico: una nuova sfida
alla quale non vi stiamo preparando.
Spero
che tutto questo non abbia distrutto la vostra curiosità.
Mi
auguro che possiate riaccendere quella passione per
l'apprendimento che era evidente nei vostri occhi, prima che
iniziaste la scuola.
Spero
non dimentichiate che prima di essere studenti eravate
scienziati che sperimentavano, scoprivano, ponevano domande,
stabilivano collegamenti. Eravate anche poeti: ricordate
quando descrivevate le cose in modo tale da divertire e
stupire gli adulti che vi ascoltavano?
Voi
siete nati per imparare. Voi non potete non imparare.
Vorrei
per voi un mondo in cui il sistema educativo fosse
considerato prioritario da governanti che credono nel
rapporto essenziale fra le caratteristiche di questo sistema
e il futuro della società.
In
un'epoca in cui le nostre vite dipendono dall'ingegnosità
nel risolvere i tanti difficili problemi, stiamo sprecando
la vostra potenziale capacità di elaborare soluzioni
creative. É durante l'adolescenza che noi umani
raggiungiamo il picco del nostro sviluppo cognitivo. Vorrei
poter mostrare alle autorità ciò che dovrebbero vedere per
rendersi conto di quel che sareste capaci di fare, se solo
ne aveste la possibilità...
- r.
f. l.
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