Con
la barca di Radames nella baia dominicana in cui vanno a
riprodursi le balene – Che al momento dell'incontro
ravvicinato s'immergono, sfrecciando rapide sotto lo scafo
- Miracoli della Fantastica: ecco come un
ripetuto cambio di vocale permette a una parola di
prestarsi agli usi più svariati – Stelle marine o
stelle celesti? La risposta è una sorpresa, ma bisogna
pazientemente aspettarla
“I
giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da
accendere”:
“Ho
un carattere orribile. Anche il mio sistema nervoso
simpatico è antipatico”:
“Dalla
mente ci cadrà il tintinnare delle rime”:
“Il
Pollo Nord non è
lontano”:
“Amo
parlare di niente. È l’unico argomento di cui so
tutto”:
“Lui
è lui. Io forse io. Nessuno di noi è noi”:
“Passa
l’ultimo gregge nella nebbia del suo fiato”:
“Gli
uccelli cantano in greco”…
“Dove
siamo?
–
Nella
Bahía de Samaná, a Santo Domingo, dove in febbraio vanno a
riprodursi le balene.
- Qui
- Tutto
era fiore.
- Nessuna
distanza fra noi.
- Nemmeno
il cielo.
- Anche
il sole
- poggiava
su uno stelo:
C’era
una volta un omino con l’intestino pieno di polipi e un
calamaro gigante capace d’ingerire i cuccioli delle
settantamila megattere dell’Atlantico settentrionale che
vengono a riprodursi a febbraio nella Bahía de Samaná…
Radames
Francisco Severino Hernani ha il bernoccolo delle balene.
Come la balena è l’unico mammifero sopravvissuto al
diluvio universale riversandosi in mare, così Radames
Francisco Severino Hernani ha attraversato indenne il Giardino
dei polipi utilizzando la barchetta che gli avevano
assicurato dentro la piramide. Il cibo risultò bastante. È
claudicante. La gamba è pressoché partita dopo lo scontro
e l’attrito su asfalto tra Quod
e strada.
– Quod?
–
Sì,
Quod!... Quasi
come il secondo dei tre nipotini di Paperino: Qui, Quod, Qua… Qua, a Santo Domingo, Quo lo chiamano “Quod”. Tutto
qua!... È un mezzo di locomozione a tre ruote come il
triciclo. Ma il mezzo più usato e popolare per spostarsi
sull’isola è il Guagua. Il Guagua è poco
più grande di una Panda,
ma può caricare fino a quindici persone. E lui, Radames
Francisco Severino Hernani, organizza l’avvistamento delle
balene utilizzando una barchetta che somiglia proprio
all’antica lancia predisposta all’interno della sua
piramide. Poco più di un giocattolo.
– Soffia!
All’improvviso
vedo nel mare bluscuroneroquasi
due chiazze celesti come la testata del faraone. Passano
sotto la lancia e riemergono. Sono una balena con il
balenottero. L’inaudito,
come la nascita della Filosofia, che nasce già grande,
proprio così!
Sentite
questa:
C’era
una volta un omino a Santo Domingo che faceva il controllore
e il restauratore dell’Asse terrestre. Lavoro
delicatissimo, che se non fatto o fatto male, può provocare
danni gravissimi. Noi che pure viviamo su un pianeta
rotondo, che per di più ruota come un pazzo, e abbiamo
pavimenti dritti come a New York, ci potremmo trovare a
ruzzolare giù dalle scale e perfino – dio non voglia! –
a ruzzolare su dalle scale… Lavoro delicatissimo, da
falegname e da visionario, perché, come tutti voi sapete,
l’Asse terrestre è immaginario! E non è da tutti
riuscire a piallare in modo convincente del legno
immaginario. Per questo lavoro l’omino si serve di cinque
parole.
L’Assametro,
con cui misura lunghezza e inclinazione dell’Asse
terrestre.
L’Assemetro,
dove mette i semi che fanno nascere l’albero da cui ricava
le assi dell’Asse terrestre, perché c’è un solo albero
capace di dare il legno adatto: albero straordinario! Che ha
radici a trottola e ruota su se stesso come un pianeta.
L’Assimetro,
deposito in cui vengono depositate le assi dell’Asse
terrestre.
L’Assumetro,
parola grazie alla quale, ogni sera, l’omino di Santo
Domingo assume un aiutante per misurare, controllare e
aggiustare l’immensa, faticosissima, Asse terrestre.
Infine,
l’Assometro, parola in cui, quando l’omino e il suo aiutante hanno
finito la manutenzione dell’Asse terrestre, giocano a
carte, e l’omino vince con mille assi nella manica. Uno è
questo:
La Nastronave…
– Cos’è?
È
come dice la Bebe: “Le foche sono gli animali più scuri
del mondo. E poi, se sono gialle dentro, sono stelle, ma non
sappiamo ancora (perché la maestra non ce lo dice, perché
è una sorpresa) se sono stelle marine o stelle pianeti. Ce
lo dirà alla fine dell’anno. Stiamo studiando le
foche”.
- Filippo
Nibbi
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