FOGLIO LAPIS - APRILE - 2013

 
 

Si trova a Lilla ed è intitolato ad Averroè, il filosofo arabo del dodicesimo secolo - Nella valutazione del rendimento degli istituti d'istruzione secondaria per l'anno 2011/12 questa scuola privata musulmana si è classificata al primo posto – I criteri di valutazione considerano anche l'impatto dell'ambiente sociale di provenienza degli alunni – Il successo della scuola di Lilla rilancia l'eterno dibattito a proposito del dilemma integrazione-assimilazione

 

É il tema del giorno in Francia, dove tradizionalmente si discute molto e volentieri, a differenza da quel che accade in Italia, di attualità educativa. Il ministero dell'educazione nazionale ha pubblicato i dati sulla valutazione degli istituti d'istruzione secondaria, e il risultato non manca di fare sensazione. Fra i 2309 licei, pubblici e privati, che propongono un programma generale e tecnologico, un istituto privato musulmano di Lilla, il liceo Averroès, si è classificato al primo posto. La valutazione tiene conto sia dei risultati scolastici, sia dell'ambiente sociale da cui provengono gli allievi. Seguono nella graduatoria due licei parigini, uno pubblico e l'altro privato, rispettivamente l'istituto Boulle e la scuola bilingue Jeanine Manuel.

Il liceo Henry IV, che assieme al Louis le Grand è il più celebre istituto parigino d'istruzione secondaria, si classifica al quinto posto pur avendo centrato, come l'Averroès, il cento per cento di diplomati al baccalauréat, l'esame di maturità. La differenza è determinata dal contesto sociale di provenienza degli allievi e da un altro elemento di valutazione, il tasso di ex allievi delle seconde classi che sono arrivati fino al “bac”: questo tasso è del 95 per cento all'Henry IV, del 99 al liceo di Lilla.

L'istituto intitolato al filosofo arabo (Averroìs che 'l gran comento feo, scrive Dante nella Commedia, riferendosi alla divulgazione del pensiero di Aristotele da parte dello studioso arabo), ha dieci anni di vita ed è sotto contratto con lo stato dal 2008. Da parecchi anni si colloca fra i migliori licei di Francia. Un'altra classifica, condotta dal settimanale L'Express, lo vede non al primo posto ma pur sempre al quinto: l'arretramento è legato alla scelta di un altro criterio di valutazione, quello di considerare la percentuale dei ragazzi che raggiungono la maturità dopo avere frequentato lo stesso istituto per l'intera durata degli studi. La qualità di una scuola implica infatti il sapere accompagnare gli allievi dal primo anno fino all'ultimo. Inoltre sia nel sistema ministeriale di valutazione, sia in quelli condotti da istituzioni private, il rendimento viene rapportato alle caratteristiche socio-demografiche degli allievi. Gioca dunque sulla statistica il relativo disagio sociale dei ragazzi provenienti dalla minoranza islamica.

Il successo della scuola di Lilla viene sottolineato con soddisfazione dalla folta comunità musulmana di Francia e introduce un nuovo elemento nell'eterno dibattito fra integrazione e assimilazione. Amar Lasfar, direttore del liceo Averroès, dice che non bisogna lasciarsi andare al trionfalismo, anche se il fatto di avere superato i celebri licei parigini fa giustizia di tanti luoghi comuni a proposito del ruolo civile della comunità e dei servizi che offre, all'interno della cornice della legge francese. Va ricordato che un'aspra polemica ha accompagnato in Francia il divieto, sulla base di una legge del 2004, di portare in classe segni distintivi appariscenti delle religioni. Ma questo divieto, che impedisce alle ragazze musulmane d'indossare il velo islamico durante le lezioni, si applica solo agli istituti pubblici. Molte allieve velate hanno sostenuto gli esami alla scuola di Lilla, contribuendo al successo dell'istituto.

A proposito di trionfalismi da evitarsi, un lettore musulmano scrive su un blog che pur essendo orgoglioso della prova si sente in dovere di sottolineare che diversa sarebbe stata la graduatoria, se si fosse considerato solo il rendimento scolastico e non anche il contesto sociale. E anche se si fossero confrontati i voti. La scuola di Lilla vanta sì il cento per cento di diplomati, ma con voti mediamente inferiori a quelli del liceo Henry IV. Un altro lettore risponde che la differenza in realtà è tutt'altro che abissale, e che in ogni caso il condizionamento sociale ha un peso essenziale nella resa scolastica, dunque è giusto prenderlo in considerazione.

                                         f. s.

    


                                                  

 
 

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