FOGLIO LAPIS - APRILE - 2011

 
 

Il capolavoro dell’americano John Steinbeck è il libro più letto nei corsi di letteratura delle scuole inglesi – Il ministro dell’educazione vorrebbe una scelta più ampia e differenziata, che ovviamente includesse autori britannici – Ma la dolente storia dei due lavoratori agricoli emigrati in California al tempo della grande depressione difficilmente perderà il primato: sia per la struttura, sia per il fatto che parla di valori permanenti, e quanto mai attuali

 

Molti inglesi amano sottolineare, riprendendo una celebre battuta di George Bernard Shaw, che molte cose li accomunano agli americani, e se non fosse per la lingua che li divide… Questa orgogliosa presa di distanza dall’inglese scritto e parlato nelle “ex colonie” d’oltre Atlantico, come certi britannici tradizionalisti preferiscono chiamare gli Stati Uniti, viene contraddetta da un fenomeno sul quale si è recentemente soffermato il BBC News Magazine: il libro di gran lunga più studiato, nei corsi di letteratura delle scuole inglesi, è opera di un americano, John Steinbeck. Si tratta di Uomini e topi, il romanzo che il futuro premio Nobel per la letteratura (il riconoscimento porta la data del 1962) pubblicò nel 1937. La sorpresa è accentuata dal fatto che la vicenda, ambientata in una fattoria della California dove i due personaggi principali, George Milton e Lennie Small, sono andati a cercare lavoro ai tempi della grande depressione, è raccontata con il crudo linguaggio caratteristico di un ambiente ruvido e chiuso.

Michael Gove, ministro dell’educazione, nel lamentare la scarsa propensione alla lettura dei ragazzi inglesi, che leggono in media un paio di romanzi all’anno mentre a suo parere dovrebbero spingersi fino a una cinquantina, sottolinea la necessità che la scelta sia più ampia e differenziata. Il puntare su una sola opera, per quanto di grande valore, va secondo Gove a detrimento della formazione. Il ministro non può dirlo, ma traspare dalle sue parole un certo fastidio per il fatto che quella sola opera, per di più, è al di fuori del ricchissimo repertorio della letteratura prodotta dalla vecchia Inghilterra e viene proprio dalle “ex colonie”. Secondo il periodico della BBC la massima autorità scolastica di Londra deve rassegnarsi: difficilmente il romanzo di Steinbeck perderà la sua posizione di assoluta preminenza fra le letture scolastiche.

Il perché lo spiegano alcuni docenti d’inglese. Intanto Uomini e topi è un romanzo breve, con il suo schema essenziale di sei capitoli, e nell’agenda sovraffollata d’impegni non porta via troppo tempo. Inoltre tratta temi di strettissima attualità. A parte lo spessore letterario intrinseco, che è di per sé molto elevato, questo libro di oltre settanta anni or sono potrebbe essere stato scritto ieri: le situazioni e gli stati d’animo che tratteggia sono gli stessi dei giorni nostri. Steinbeck parla di gente che deve spostarsi per sfuggire alla miseria, delle difficoltà di ambientamento in contesti difficili e pregiudizialmente ostili, del carattere a volte crudele dei rapporti di lavoro, del tema perenne dell’amicizia, dei sentimenti e dell’autocontrollo. I docenti interpellati riferiscono unanimi che la storia piace molto ai ragazzi. Alcuni di loro a volte manifestano perplessità. Per esempio faticano a spiegarsi il motivo per cui alla fine George uccide Lennie Small, che ad onta del nome è un gigante dall’energia incontrollabile: ma quando viene spiegato che lo fa per salvare l’amico dal linciaggio, dopo che Lennie schiavo della sua forza ha involontariamente ucciso una donna, si piegano alle ragioni di un gesto d’amore che nella circostanza assume il carattere spietato di un colpo di pistola.

Secondo alcuni fra i pareri raccolti dal BBC News Magazine, la lettura del romanzo di Steinbeck può costituire un antidoto al bullismo, la piaga che notoriamente imperversa nelle scuole britanniche, così come altrove nel mondo. Offre infatti agli adolescenti, attraverso l’aspra evidenza del racconto, la possibilità di superare la solitudine identificandosi facilmente con i personaggi della storia, che sono mossi da stimoli oggettivamente motivati e non, come nel caso del bullismo, del tutto gratuiti e fini a se stessi. Ben venga dunque la dolente storia di George e Lennie, anche se è opera di un americano che si permette di scrivere color invece di colour o center al posto di centre, o traveler invece che traveller, e altre disinvolte variazioni sull’antico linguaggio degli Angli.

                                                          a. v.

                                         

    


                                                  

 
 

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