Il
capolavoro dell’americano John Steinbeck è il libro
più letto nei corsi di letteratura delle scuole inglesi
– Il ministro dell’educazione vorrebbe una scelta più
ampia e differenziata, che ovviamente includesse autori
britannici – Ma la dolente storia dei due lavoratori
agricoli emigrati in California al tempo della grande
depressione difficilmente perderà il primato: sia per la
struttura, sia per il fatto che parla di valori
permanenti, e quanto mai attuali
Molti
inglesi amano sottolineare, riprendendo una celebre battuta
di George Bernard Shaw, che molte cose li accomunano agli
americani, e se non fosse per la lingua che li divide…
Questa orgogliosa presa di distanza dall’inglese scritto e
parlato nelle “ex colonie” d’oltre Atlantico, come
certi britannici tradizionalisti preferiscono chiamare gli
Stati Uniti, viene contraddetta da un fenomeno sul quale si
è recentemente soffermato il BBC
News Magazine: il libro di gran lunga più studiato, nei
corsi di letteratura delle scuole inglesi, è opera di un
americano, John Steinbeck. Si tratta di Uomini
e topi, il romanzo che il futuro premio Nobel per la
letteratura (il riconoscimento porta la data del 1962)
pubblicò nel 1937. La sorpresa è accentuata dal fatto che
la vicenda, ambientata in una fattoria della California dove
i due personaggi principali, George Milton e Lennie Small,
sono andati a cercare lavoro ai tempi della grande
depressione, è raccontata con il crudo linguaggio
caratteristico di un ambiente ruvido e chiuso.
Michael
Gove, ministro dell’educazione, nel lamentare la scarsa
propensione alla lettura dei ragazzi inglesi, che leggono in
media un paio di romanzi all’anno mentre a suo parere
dovrebbero spingersi fino a una cinquantina, sottolinea la
necessità che la scelta sia più ampia e differenziata. Il
puntare su una sola opera, per quanto di grande valore, va
secondo Gove a detrimento della formazione. Il ministro non
può dirlo, ma traspare dalle sue parole un certo fastidio
per il fatto che quella sola opera, per di più, è al di
fuori del ricchissimo repertorio della letteratura prodotta
dalla vecchia Inghilterra e viene proprio dalle “ex
colonie”. Secondo il periodico della BBC
la massima autorità scolastica di Londra deve
rassegnarsi: difficilmente il romanzo di Steinbeck perderà
la sua posizione di assoluta preminenza fra le letture
scolastiche.
Il
perché lo spiegano alcuni docenti d’inglese. Intanto Uomini
e topi è un romanzo breve, con il suo schema essenziale
di sei capitoli, e nell’agenda sovraffollata d’impegni
non porta via troppo tempo. Inoltre tratta temi di
strettissima attualità. A parte lo spessore letterario
intrinseco, che è di per sé molto elevato, questo libro di
oltre settanta anni or sono potrebbe essere stato scritto
ieri: le situazioni e gli stati d’animo che tratteggia
sono gli stessi dei giorni nostri. Steinbeck parla di gente
che deve spostarsi per sfuggire alla miseria, delle
difficoltà di ambientamento in contesti difficili e
pregiudizialmente ostili, del carattere a volte crudele dei
rapporti di lavoro, del tema perenne dell’amicizia, dei
sentimenti e dell’autocontrollo. I docenti interpellati
riferiscono unanimi che la storia piace molto ai ragazzi.
Alcuni di loro a volte manifestano perplessità. Per esempio
faticano a spiegarsi il motivo per cui alla fine George
uccide Lennie Small, che ad onta del nome è un gigante
dall’energia incontrollabile: ma quando viene spiegato che
lo fa per salvare l’amico dal linciaggio, dopo che Lennie
schiavo della sua forza ha involontariamente ucciso una
donna, si piegano alle ragioni di un gesto d’amore che
nella circostanza assume il carattere spietato di un colpo
di pistola.
Secondo
alcuni fra i pareri raccolti dal BBC
News Magazine, la lettura del romanzo di Steinbeck può
costituire un antidoto al bullismo, la piaga che
notoriamente imperversa nelle scuole britanniche, così come
altrove nel mondo. Offre infatti agli adolescenti,
attraverso l’aspra evidenza del racconto, la possibilità
di superare la solitudine identificandosi facilmente con i
personaggi della storia, che sono mossi da stimoli
oggettivamente motivati e non, come nel caso del bullismo,
del tutto gratuiti e fini a se stessi. Ben venga dunque la
dolente storia di George e Lennie, anche se è opera di un
americano che si permette di scrivere color
invece di colour o
center al posto di
centre, o traveler invece
che traveller, e
altre disinvolte variazioni sull’antico linguaggio degli
Angli.
a. v.
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