FOGLIO LAPIS - APRILE - 2006

 
 

Un piano di rilancio dell’istruzione pubblica annunciato dal Cancelliere dello Scacchiere, l’autorevole esponente del Partito laburista candidato alla guida del governo di Londra – Brown intende mettere il sistema scolastico statale in condizione di assicurare le stesse prestazioni oggi riservate a chi frequenta gli istituti privati – È in gioco l’assetto classista della società britannica – Brown  si propone anche di aggredire l’analfabetismo di massa nei paesi poveri

 

La spesa media per ogni alunno è di 8000 sterline all’anno nelle scuole private del Regno Unito, è stata fino a poco tempo fa di 2500 nel sistema pubblico (in euro, rispettivamente, 11520 e 3600). Se l’istruzione privata può offrire nelle classi secondarie un insegnante per ogni nove alunni, il rapporto nella scuola pubblica sale a uno ogni sedici. Per Gordon Brown questa situazione va corretta fino a eliminare ogni differenza, in  nome del sacrosanto principio democratico dell’uguaglianza di opportunità. Il Cancelliere dello Scacchiere (titolo altisonante della tradizione britannica, che indica quello che altrove è il ministro delle finanze) ha varato un piano di riforma del finanziamento al sistema scolastico che si propone proprio questo ambizioso obiettivo. Si procederà ovviamente per gradi: il primo passo è stato la conferma dei maggiori stanziamenti provvisori decisi negli anni recenti, con una cifra aggiuntiva di 585 milioni di sterline (842 milioni di euro) destinata a garantire più ampi supporti individuali nelle scuole che si trovano in aree di particolare degrado sociale. In media, il costo individuale per ogni alunno è stato raddoppiato: 5000 sterline all’anno (7200 euro), che d’altra parte rimangono assai lontane dalle 8000 della scuola privata.

Per avviare a soluzione il problema degli organici docenti, Brown ha promesso uno stanziamento specifico per l’assunzione di tremila nuovi professori di scienze da distribuire nelle scuole secondarie. Questi massicci stanziamenti provocheranno una rivoluzione dell’insegnamento, commenta giubilante Ruth Kelly ministro dell’istruzione, di cui beneficeranno migliaia di ragazzi: permetteranno infatti di generalizzare il ricorso alle didattiche per piccoli gruppi e al supporto individuale per chiunque ne abbia necessità. Il piano del Cancelliere dello Scacchiere, che sarà incluso in un “libro bianco” sul sistema educativo di imminente pubblicazione, è stato accolto da reazioni prevalentemente positive ma anche da un dubbio: dove troverà il governo tutti quei soldi? Non si accenna infatti nell’annuncio ufficiale alle fonti di finanziamento della riforma: molti d’altra parte ricordano che i recenti stanziamenti supplementari per le docenze di supporto sono andate a scapito dell’istruzione destinata agli adulti. Anche nel Regno Unito infatti la coperta è troppo corta, se si tira da una parte viene necessariamente a mancare da un’altra.

Le associazioni sindacali degli insegnanti hanno accolto favorevolmente l’annuncio governativo, sottolineandone i due principi di fondo: da una parte quello sociale che si propone di colmare l’abisso fra scuola pubblica e privata, dall’altro quello tecnico, che con la riduzione del numero di alunni per classe realizza la premessa necessaria per migliorare concretamente la qualità dell’istruzione. L’opposizione politica avanza invece alcune riserve: non soltanto quella relativa alle fonti di finanziamento. David Willetts, responsabile dell’istruzione nel “gabinetto ombra” conservatore, critica soprattutto il fatto che il governo intende fissare nei dettagli il modo in cui le risorse supplementari andranno impiegate. Non sarebbe meglio lasciare ai capi d’istituto la facoltà di decidere la destinazione dei fondi? La polemica lascia intravedere in controluce il tradizionale contrasto fra l’ottica liberista dei conservatori, che punta sull’autonomia decisionale delle scuole, e quella tipica della sinistra, che tende a organizzare il sistema dal centro e viene quindi bollata come statalista.

Il ruolo di spicco ricoperto da Brown nel partito laburista, il fatto che viene visto come il quasi certo successore di Tony Blair al vertice del governo di Sua Maestà, attribuiscono dunque all’annuncio del Cancelliere dello Scacchiere un significato particolare. Brown preannuncia una strategia di intervento sociale mirato, che si propone di correggere la tradizione classista della società britannica e insieme l’assetto liberista ereditato dalla pervasiva azione politica di Margaret Thatcher. Lo fa puntando sulla scuola, più esattamente su quel novanta per cento di ragazzi che si affidano al sistema pubblico. Costoro, proclama l’astro emergente nel new labour, devono avere le stesse possibilità di successo dell’altro dieci per cento, cui la nascita privilegiata ha riservato il privilegio supplementare di scuole esclusive irraggiungibili dai più.

Lo sguardo del futuro primo ministro si volge anche oltre frontiera, verso il mondo povero afflitto da un inaccettabile analfabetismo di massa. Annunciando lo stanziamento di oltre dodici miliardi di euro nel prossimo decennio, per finanziare un piano di alfabetizzazione concordato con Nelson Mandela, il premio Nobel ex presidente del Sudafrica, Brown invita alla mobilitazione gli altri paesi sviluppati. Se ognuno farà la sua parte, questo il segnale che parte da Londra, anche quel baratro che attraversa il pianeta potrà essere colmato.

 

   

 

                                                                  f. s.  

 

 


                                                  

 
 

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