Un
piano di rilancio dell’istruzione pubblica annunciato
dal Cancelliere dello Scacchiere, l’autorevole esponente
del Partito laburista candidato alla guida del governo di
Londra – Brown intende mettere il sistema scolastico
statale in condizione di assicurare le stesse prestazioni
oggi riservate a chi frequenta gli istituti privati – È
in gioco l’assetto classista della società britannica
– Brown
si propone anche di aggredire l’analfabetismo di
massa nei paesi poveri
La spesa media per ogni alunno è di 8000 sterline
all’anno nelle scuole private del Regno Unito, è stata
fino a poco tempo fa di 2500 nel sistema pubblico (in euro,
rispettivamente, 11520 e 3600). Se l’istruzione privata può
offrire nelle classi secondarie un insegnante per ogni nove
alunni, il rapporto nella scuola pubblica sale a uno ogni
sedici. Per Gordon Brown questa situazione va corretta fino
a eliminare ogni differenza, in
nome del sacrosanto principio democratico
dell’uguaglianza di opportunità. Il Cancelliere dello
Scacchiere (titolo altisonante della tradizione britannica,
che indica quello che altrove è il ministro delle finanze)
ha varato un piano di riforma del finanziamento al sistema
scolastico che si propone proprio questo ambizioso
obiettivo. Si procederà ovviamente per gradi: il primo
passo è stato la conferma dei maggiori stanziamenti
provvisori decisi negli anni recenti, con una cifra
aggiuntiva di 585 milioni di sterline (842 milioni di euro)
destinata a garantire più ampi supporti individuali nelle
scuole che si trovano in aree di particolare degrado
sociale. In media, il costo individuale per ogni alunno è
stato raddoppiato: 5000 sterline all’anno (7200 euro), che
d’altra parte rimangono assai lontane dalle 8000 della
scuola privata.
Per avviare a soluzione il problema degli organici
docenti, Brown ha promesso uno stanziamento specifico per
l’assunzione di tremila nuovi professori di scienze da
distribuire nelle scuole secondarie. Questi massicci
stanziamenti provocheranno una rivoluzione
dell’insegnamento, commenta giubilante Ruth Kelly ministro
dell’istruzione, di cui beneficeranno migliaia di ragazzi:
permetteranno infatti di generalizzare il ricorso alle
didattiche per piccoli gruppi e al supporto individuale per
chiunque ne abbia necessità. Il piano del Cancelliere dello
Scacchiere, che sarà incluso in un “libro bianco” sul
sistema educativo di imminente pubblicazione, è stato
accolto da reazioni prevalentemente positive ma anche da un
dubbio: dove troverà il governo tutti quei soldi? Non si
accenna infatti nell’annuncio ufficiale alle fonti di
finanziamento della riforma: molti d’altra parte ricordano
che i recenti stanziamenti supplementari per le docenze di
supporto sono andate a scapito dell’istruzione destinata
agli adulti. Anche nel Regno Unito infatti la coperta è
troppo corta, se si tira da una parte viene necessariamente
a mancare da un’altra.
Le associazioni sindacali degli insegnanti hanno
accolto favorevolmente l’annuncio governativo,
sottolineandone i due principi di fondo: da una parte quello
sociale che si propone di colmare l’abisso fra scuola
pubblica e privata, dall’altro quello tecnico, che con la
riduzione del numero di alunni per classe realizza la
premessa necessaria per migliorare concretamente la qualità
dell’istruzione. L’opposizione politica avanza invece
alcune riserve: non soltanto quella relativa alle fonti di
finanziamento. David Willetts, responsabile
dell’istruzione nel “gabinetto ombra” conservatore,
critica soprattutto il fatto che il governo intende fissare
nei dettagli il modo in cui le risorse supplementari
andranno impiegate. Non sarebbe meglio lasciare ai capi
d’istituto la facoltà di decidere la destinazione dei
fondi? La polemica lascia intravedere in controluce il
tradizionale contrasto fra l’ottica liberista dei
conservatori, che punta sull’autonomia decisionale delle
scuole, e quella tipica della sinistra, che tende a
organizzare il sistema dal centro e viene quindi bollata
come statalista.
Il ruolo di spicco ricoperto da Brown nel partito
laburista, il fatto che viene visto come il quasi certo
successore di Tony Blair al vertice del governo di Sua Maestà,
attribuiscono dunque all’annuncio del Cancelliere dello
Scacchiere un significato particolare. Brown preannuncia una
strategia di intervento sociale mirato, che si propone di
correggere la tradizione classista della società britannica
e insieme l’assetto liberista ereditato dalla pervasiva
azione politica di Margaret Thatcher. Lo fa puntando sulla
scuola, più esattamente su quel novanta per cento di
ragazzi che si affidano al sistema pubblico. Costoro,
proclama l’astro emergente nel new labour, devono avere le
stesse possibilità di successo dell’altro dieci per
cento, cui la nascita privilegiata ha riservato il
privilegio supplementare di scuole esclusive irraggiungibili
dai più.
Lo sguardo del futuro primo ministro si volge anche
oltre frontiera, verso il mondo povero afflitto da un
inaccettabile analfabetismo di massa. Annunciando lo
stanziamento di oltre dodici miliardi di euro nel prossimo
decennio, per finanziare un piano di alfabetizzazione
concordato con Nelson Mandela, il premio Nobel ex presidente
del Sudafrica, Brown invita alla mobilitazione gli altri
paesi sviluppati. Se ognuno farà la sua parte, questo il
segnale che parte da Londra, anche quel baratro che
attraversa il pianeta potrà essere colmato.
f. s.
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