Che
razza di lignaggio può discendere dalle nozze di una
volpe e di una lampadina – Ecco un bel modo di celebrare
il Carnevale: un viaggio affascinante fra le funzioni
narrative di Vladimir Propp – Che sono trentuno sulla
carta, ma in realtà molte di più – È infatti infinita
la quantità di significati che possono assumere, se solo
si mette in moto l’immaginazione – E su questo,
pensate, Gianni Rodari è d’accordo con sant’Agostino
Fatte
le debbite Propp-orzioni, quel che abbiamo combinato alle
scuole elementari di Cento e una Notte, durante il Carnevale
2003, è una cosa veramente fulminigente, fulminiscente,
fulmisigosa, fulmiginosa, fulminosa. È la storia di Re Nard, che aveva sposato una lampadina con
la sua volpe, perché era una volpe e gli piaceva la Luce;
veramente, gli piaceva anche la Chiara; l'Alba e l'Aurora,
gli piacevano, ma preferiva la Luce.
Erano nate tre principesse: una volpe luminosa, una
lampadina pelosa e una lampadina furba. La volpe luminosa la chiamò Arcobaleno, la pelosa, Chira,
come "Addio Chira" con Alida Valli.
Per "Noi vivi", la lampadina furba la chiamò
Ghirlandina, come la torre di Modena.
Poi mise in atto le funzioni di Propp debitamente
Propp-orzionate alla sua invenzione.
La
funzione di allontanamento, secondo la quale,
Arcobaleno, la volpe luminosa, si vedeva solo di notte,
quando i cacciatori dormono.
La funzione di divieto, secondo la quale,
Chira, la lampadina pelosa, doveva depilarsi continuamente,
perché era una principessa e doveva essere "liscia
come il vetro", come disse una bambina della scuola
elementare di Cento. La
funzione di infrazione, secondo la quale in ogni
frazione di Modena, la Ghirlandina poteva essere accesa per
tutti tranne che per Natale, che era lo sposo di Natalina
gelosissima di lui per via della Ghirlandina… quella
furbona, che portava via gli uomini alle altre! La funzione
di investigazione, secondo la quale, Chira, la
lampadina pelosa, era investigata perché si credeva che
avesse svaligiato un negozio di pellicce.
La funzione di delazione, secondo la quale la
Ghirlandina poteva dilazionare chi non faceva la spia
durante le alluvioni del Po, "perché le spie ci
vogliono, per sapere dove l'acqua tràppia e rompe gli
argini", come dissi a quei bambini stupidissimi.
La funzione di tranello, dove si doveva
evitare di parlare del portalampade quando ci si avvitavano
Chira e la Ghirlandina.
Chiese un bambino: "Sarebbe per loro come essere
avvitate alla sedia elettrica?"... "Proprio così",
gli risposi. E restammo fermi un'intera settimana a parlare
della barbarie americana, della condanna a morte comminata
da quel popolo, dagli Stati Uniti d'America, non solo ai
singoli individui, ma a nazioni intere. È il discorso della
"guerra preventiva", che ci tenne fermi un'intera
settimana, quella delle Ceneri.
La funzione di connivenza, secondo la quale il
Governo Italiano è attualmente connivente con la guerra
preventiva, ma "la volpe luminosa è connivente con le
lucciole", dissi ai bambini.
Le funzioni di danneggiamento e di mancanza,
secondo le quali Chira, la lampadina pelosa, non si
raffredda mai e poi mai.
"E come si fa a svitarla dal portalampade, se
scotta sempre?", chiese un bambino.
Risposi: "Infatti... Non si fulmina mai!"
"... Si risparmia parecchio, con lei", disse una
bambina di quinta. La
funzione di mediazione, secondo la quale una volpe
luminosa, una lampadina furba e una pelosa, in media,
assicurano un grande risparmio energetico, a tutto vantaggio
della Fantasia. La
funzione consenso dell'eroe, secondo la quale l'eroe
può "farsi la lampada" solo se sposa una
lampadina furba. La
funzione partenza dell'eroe, secondo la quale, Re
Nard, lasciò la Francia per andare in Palestina.
La funzione reazione dell'eroe, secondo la
quale Re Nard manda Arcobaleno a fare la pace tra Israeliani
e Palestinesi. La
funzione fornitura del mezzo magico, secondo la quale
Arcobaleno regala a Israeliani e Palestinesi, per fare la
pace, una bandiera come questa:
La
funzione trasferimento dell'eroe, secondo la quale Re
Nard fu trasferito in ogni luogo della terra dove c'era
pericolo di una guerra preventiva.
La funzione lotta tra eroe e antagonista,
secondo la quale è meglio fare la "pace
preventiva" per fare "scoppiare la pace" e
mai più la guerra. MAI
PIÚ LA GUERRA, scrivemmo all’ingresso della scuola
elementare di Cento e una Notte.
La funzione l'eroe marchiato, secondo la
quale, Re Nard, che era una volpe, fu marchiato come un cane
e fu portato fuori di Gerusalemme per essere crocifisso come
Gesù Cristo. La
funzione vittoria sull'antagonista, secondo la quale
Re Nard ebbe la meglio nella zuffa con un
"volpino", un cagnolino troppo litigioso. Le
funzioni rimozione della sciagura e di mancanza
iniziale secondo le quali Re Nard perdona il
volpino. La
funzione ritorno dell'eroe, secondo la quale Re Nard,
lasciando la Palestina, sale nell'aereo sbagliato, e si
ritrova in Inghilterra, dove gli danno ancora una caccia
spietata. "È la famosa caccia alla volpe, che andrebbe
vietata", dissi. La funzione l'eroe si salva,
secondo la quale Re Nard si salva appellandosi al principe
Carlo. La funzione l'eroe arriva in incognito a casa,
secondo la quale Re Nard si camuffa da barboncino, come fece
già Ulisse tornando a Itaca. La funzione pretese del falso eroe, secondo la quale
un barbone pretendeva di diventare re d'Italia.
La funzione all'eroe è imposto un compito
difficile, secondo la quale Re Nard doveva sfilare con
la bandiera della Pace per le vie di Roma.
La funzione esecuzione del compito...
"Infatti, lo fece... Come vedete", dissi ai
bambini, riguardando per la centesima volta un filmino fatto
dai genitori di uno di loro di Cento durante la
manifestazione del 15 febbraio a Roma.
La funzione riconoscimento dell'eroe, dove i
bambini lo riconoscono in ciascuno di quelli che sono nel
corteo, e gridano: "È lui!... È lui! ... È
lui!". La funzione smascheramento del falso eroe o
dell'antagonista, dove spiego ai bambini perché un
Barbone non poteva e non potrà mai essere re d'Italia. La
funzione trasfigurazione dell'eroe, dove un bambino
dice di aver riconosciuto Re Nard nella forma di un fumetto
che usciva dalla bocca della vicina di banco. La funzione punizione
dell'antagonista, dove si vede che un volpino "cade
sempre dalle nuvole" quando gli dicono che è un
cagnolino e non una volpe.
Le funzione nozze dell'eroe, dove Re Nard
di-Chiara di essere già sposato.
Conclusi:
"Le funzioni di Propp, con questa, sono trentuno... Io
faccio il mio trentuno e me ne vado! Queste trentuno
funzioni bastano e avanzano, perché ogni parola della serie
funzione o tema-fiabesco si presenta carica di significati
favolosi e si presta a un gioco interminabile di
variazioni". Poi
dissi ancora: "Ricordo
un'originale interpretazione di divieto: un papà, che può essere il papa, si allontana da casa vietando ai figli di
gettare la bomba americana dal balcone sulla testa, ai
passanti.… E dico a voi: Non attaccate la gomma americana
sotto i banchi, quando sarete alle medie... Non
licet... Non fatelo neanche al licite... Così si chiama
il gabinetto dalle mie parti".
E si può notare come, nell'elencare le variazioni
tipiche, Vladimir Propp finisca per servirsi quasi degli
stessi termini con cui sant'Agostino descrive il lavoro
dell'immaginazione che consiste, secondo lui, nel
"disporre, moltiplicare, ridurre, estendere, ordinare,
ricomporre in qualunque modo le immagini", come fa
osservare acutamente Gianni Rodari nella sua Grammatica
della fantasia. E
la Grammatica era una famosa attrice, Emma Grammatica.
"Gli attori più bravi, li sceglierà lei",
dissi e conclusi, "nell’ONU con l’Europa".
Filippo Nibbi
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